Più tempo per aderire al dossier formativo, e più chance per essere valutati in modo che oltre al numero dei crediti conti l’impegno. Sono le due novità per medici e sanitari emerse sull’Ecm a Bari alla V edizione delle Giornate di approfondimento sulla Formazione del medico, organizzate dall’Ordine dei medici locale con Fnomceo. Non tutti i professionisti riescono ad aggiornarsi: al 2016 circa il 43% dei professionisti non avrebbe completato i 150 crediti del triennio formativo. Ma dal prossimo triennio scattano le sanzioni ordinistiche della legge del 2010 per chi non sia in regola con i punteggi. E il decreto attuativo della legge sulla sicurezza delle cure prevede che dal 2023 si valuti il mancato aggiornamento, attestato dai crediti Ecm, ai fini della eventuale condanna del medico portato in giudizio per un danno a un paziente. Come evitare conseguenze a professionisti con ragioni valide per trovarsi pochi punti sotto fabbisogno? A Bari sono state annunciate decisioni importanti della Commissione nazionale formazione continua che ci anticipa Roberto Stella, Coordinatore Nazionale Area Formazione Fnomceo e membro della Commissione. «Molti colleghi, non solo medici, sono lontani dall’aver soddisfatto il debito formativo. Spesso, il mancato aggiornamento non è colpa loro: è stato difficile frequentare per molti ospedalieri le cui aziende o hanno attinto alle ore di formazione per contingentarli in reparto ed ovviare alle carenze in organico o non hanno fatto esse stesse sufficiente formazione. Ed è stato difficile sobbarcarsi tutte le spese per molti liberi professionisti. La Commissione ha fin qui consentito di utilizzare il triennio formativo 2017-19 per recuperare anche i crediti mancati nel precedente triennio 2014-16, di ottenere 30 crediti di riduzione se nel triennio 2014-16 si era acquisito un alto numero di crediti, di totalizzare fino al 20% dei crediti con autoformazione, strumento fin qui purtroppo sotto-utilizzato». Con una delibera a fine luglio la Cnfc appena insediata ha inoltre ridotto da 150 a 75 il numero di crediti formativida raccogliere per l’attuale triennio per i professionisti dei territori colpiti dai terremoti del 2016 e 2017. E ora ecco le nuove decisioni che, come sottolinea Stella, «non consistono in sconti o sanatorie ma in opportunità concesse da chi ha a cuore l’Ecm a chi si impegna a mettersi in regola, e in un’attenzione supplementare nel valutare le situazioni specifiche, i trend più recenti nella formazione dei singoli e l’adesione al dossier formativo singolo e di gruppo». Con l’accorpamento dei trienni non ci si limita più a dare del tempo per sanare i debiti del triennio 2014-16. Piuttosto, «si fa in modo che chi in questo triennio ha totalizzato molti più crediti possa “recuperare” il gap del passato spalmando tutto il punteggio dei sei anni in un unico pacchetto temporale 2014-2019. Quanto al dossier formativo, che al pari dell’autoformazione è stato poco impiegato per conseguire crediti, fin qui comporta che, se il piano formativo scelto dal singolo è coerente almeno al 70% rispetto alle materie programmate arriva un bonus di 30 crediti di cui 10 scontati nel triennio in corso e 20 nel successivo. Ora è stato scelto di prorogarlo al 31 dicembre 2019. La norma iniziale affermava che andava compilato entro la fine del secondo anno del triennio cioè nel 2018 (così da utilizzare il 2019 per dimostrare una coerenza sul percorso ndr) e che il bonus maturato nel 2019 sarebbe valso nel prossimo triennio, invece ora per farlo conoscere e premiare chi dà valore a questa chance, si consente di maturare il bonus di 20 crediti anche a chi aderisce nel 2019 cosicché se inizia il percorso nel 2020 avrà a disposizione tutto il prossimo triennio formativo per completare il dossier».
Infine, le situazioni dei singoli: dalla fine del 2019 i provider hanno 3 mesi di tempo per trasmettere i crediti conferiti. «Solo da quella data potremo valutare eventuali situazioni specifiche di interferenza con la frequenza Ecm (master, corsi di formazione specifica dottorati, gravidanza) citate nel manuale del professionista ma del cui peso solo ora molti colleghi si rendono conto al punto da segnalarle agli ordini, o altre, come il diverso peso della ricerca nella formazione dell’universitario». Stella sottolinea che la Fnomceo sta facendo la sua parte, e sul portale in corrispondenza della piattaforma della Fondazione Piero Paci tra i tanti titoli di formazione a distanza c’è il progetto Care (Consapevolezza Ascolto Riconoscimento Empatia) in grado di portare in una settimana di frequenza 50 crediti. «E’ un corso importante due volte – spiega Stella – perché dà tanti crediti, e perché oltre a trattare di sicurezza degli ambienti, insegna a riconoscere le situazioni a potenziale rischio aggressione verso medici ed infermieri. Le stesse che ci hanno spinto a due richieste politiche: inasprimento delle pene e procedibilità d’ufficio in casi di violenza al personale sanitario».